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Quando Marija Pavlović inventò un messaggio
di Marco Corvaglia
Marija Pavlović, ventiduenne, e padre Tomislav Vlašić [nel 2008 colpito dalla sanzione dell'interdetto e nel 2020 scomunicato], all'epoca dei fatti documentati in questa pagina.
La Madonna ha dato un programma per la Comunità "Regina della Pace, completamente tuoi, per Maria a Gesù", e conduce questa Comunità attraverso Padre Tomislav e Agnes, attraverso la quale giungono i messaggi per la Comunità.
Questo dichiara, per iscritto la veggente Marija Pavlović il 21 aprile 1988.
Salvo poi confessare, tre mesi dopo, di aver mentito.
Questa è la sostanza dei fatti che ora qui ricostruiremo e documenteremo.
Il 25 marzo 1988 Tomislav Vlašić, che era stato viceparroco di Medjugorje, scrisse una lunga lettera aperta con cui rendeva nota la fondazione, in Italia, di una comunità religiosa mista (maschile e femminile) da lui diretta e, a suo dire, richiesta espressamente dalla Madonna.
Tale lettera, il mese successivo, fu pubblicata a Milano, in un opuscoletto di 17 pagine intitolato Una chiamata nell'anno mariano, per iniziativa della suddetta comunità. Essa aveva assunto il nome Kraljice Mira, potpuno tvoji, po Mariji k Isusu ("Regina della pace, siamo completamente tuoi; a Gesù attraverso Maria") e aveva preso sede in viale Mentana 45, a Parma.
La stampa e la diffusione dell'opuscoletto, “in tutte le principali lingue” [Una chiamata nell'anno mariano, p.1], fu affidata all' “Associazione Amici di Medjugorje” (presieduta dalla sig.ra Angela Pecorari Piazza), con sede in Via Nirone 9, a Milano.
Nella pubblicazione in questione Vlašić ripercorre il cammino della nascita di quella comunità, tornando, con il racconto, al 1983:
La veggente di Medjugorje Jelena Vasilj [si era aggiunta, nel dicembre 1982, ai sei veggenti, con il pieno consenso di questi, n.d.a.], che ha visioni e locuzioni interiori è venuta da me il 28 maggio 1983, e mi ha chiesto di presenziare all'apparizione della Madre di Dio, che lei avrebbe avuto in casa sua. Mi disse che la Madonna desiderava confidarmi qualcosa.
Ho assistito all'apparizione. La Madonna, attraverso la veggente, mi ha rivolto la parola: mi ha chiesto di riunire un gruppo di preghiera composto perlopiù da giovani che fossero pronti a consacrarsi totalmente a Lei, e chiese a me come sacerdote di indirizzare il gruppo sul cammino.
Prima che il gruppo cominciasse ad avere incontri regolari, Marija Pavlović, una dei sei veggenti a cui la Madonna appare dal 1981, ha desiderato verificare se questo era veramente un progetto della Madonna, e durante un'apparizione ha domandato chiarimenti alla Madonna. Ha ricevuto una risposta positiva: la Madonna ha detto che quello era un suo progetto, e ha raccomandato ai sei veggenti, secondo le loro possibilità, di partecipare al gruppo di preghiera. Da allora Marija è membro di tale gruppo.
[Una chiamata nell'anno mariano, cit., pp. 3-4]
In seguito, secondo il racconto di Vlašić, tra il 1985 e il 1986, direttamente Gesù e la Madonna avrebbero chiesto allo stesso francescano e ai veggenti (e più tardi ad una conoscente tedesca di Vlašić, di nome Agnes Heupel) di trasformare il gruppo di preghiera in una vera e propria comunità religiosa:
A partire dall'autunno 1985 nostro Signore e la nostra Madre Celeste mi hanno parlato nel cuore in modo speciale. Mi hanno dato anche messaggi particolari attraverso alcuni veggenti. Mi hanno chiesto totale rinunzia e pronta disposizione per il loro piano. [...]
Il 7 dicembre 1986, mentre pregavamo insieme il rosario meditando i misteri gaudiosi, Gesù ha dato ad Agnes un messaggio, in cui annunziava la nascita di una nuova comunità in cui noi dobbiamo offrirci entrambi a Dio, come Chiara e Francesco.
[Una chiamata nell'anno mariano, cit., pp. 4-5]
E arriviamo al punto decisivo:
Ho chiesto anche una conferma esterna. Fra le altre cose ho posto una domanda alla Madonna tramite Marija Pavlović. Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: "Questo è un piano di Dio."
[Una chiamata nell'anno mariano, cit., p. 6. Cfr. anche Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, p. 29]
La comunità di Vlašić fu quindi aperta e si insediò, come detto, a Parma.
Vi entrò la stessa Marija, che il 21 aprile 1988 scrisse e firmò una dichiarazione (in croato e in italiano): La mia testimonianza, pubblicata nello stesso opuscoletto Una chiamata nell'anno mariano.
Eccola integralmente riprodotta nelle immagini che seguono:
Evidenziamone ora alcuni passaggi. In particolare, l'allora ventiduenne veggente afferma testualmente quanto segue, facendo espresso riferimento alla lettera aperta di padre Tomislav Vlašić (sottolineature mie):
Sento il bisogno di dire anch'io alcune parole riguardo a questa informazione che ha scritto Padre Tomislav [Marija quindi conosce il testo scritto da Vlašić, n.d.a. ]. [...]
Fin dalla sua costituzione mi sono inserita nel gruppo di preghiera, che la Madonna ha guidato attraverso Jelena Vasilj e Padre Tomislav Vlašić. [...]
Ho visto che i messaggi che giungevano attraverso Jelena chiarivano e completavano i messaggi che la Madonna dava a me.
All'inizio di quest'anno mi sono ritirata nel silenzio con alcune persone di quel gruppo di preghiera. Un giorno, qualche tempo prima della partenza [per Parma, n.d.a.], prima dell'apparizione abbiamo pregato la Madonna di darci la luce per poter comprendere il programma che Lei aveva dato attraverso Agnes Heupel e Padre Tomislav Vlašić.
La Madonna è venuta, era contenta. Ha pregato su tutti noi e ha detto: "Cari figli, vi do un dono speciale, il dono della libertà, affinché possiate decidervi per Dio. Io benedico la libera decisione di ciascuno di voi". Così mi fu chiaro che potevo decidermi per questa strada, dal momento che attendevo l'occasione per potermi ritirare in silenzio e preghiera.
Come vedete, la Madonna ha dato un programma per la Comunità "Regina della Pace, completamente tuoi, per Maria a Gesù", e conduce questa Comunità attraverso Padre Tomislav e Agnes, attraverso la quale giungono i messaggi per la Comunità.
Sono nella Comunità da più di un mese e mezzo…
[Una chiamata nell'anno mariano, cit., pp. 15-16. Cfr. anche R. Laurentin, Dernières nouvelles de Medjugorje, n°8, O.E.I.L., 1989, p. 51 e Ogledalo Pravde, cit., p. 29]
In sostanza, Marija non smentisce la veridicità della lettera aperta scritta da Vlašić (contenente, lo si è visto, l'esplicita approvazione della nascita della Comunità da parte della Madonna: "Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: Questo e un piano di Dio") e conferma esplicitamente che la Madonna guida la Comunità e dà messaggi a Agnes.
All’inizio del successivo mese di luglio, una giornalista statunitense, Suzanne Rini, inviata dal periodico cattolico Fidelity, giunge in Italia e chiede conto a padre Vlašić di una scabrosa vicenda che lo riguarderebbe (la nascita, undici anni prima, del figlio di una suora) [cfr. E. Michael Jones, The Medjugorje Deception, Fidelity Press, 1998, pp. 141-143].
Pochi giorni dopo, esattamente l'11 luglio 1988, si verifica qualcosa di inatteso: Marija (forse temendo di essersi compromessa attribuendo l'appoggio della Madonna ad un frate coinvolto in uno scandalo) scrive, in lingua croata e in italiano, un nuovo, clamoroso, comunicato, integralmente riportato, nella versione croata, nella pubblicazione ufficiale della Curia di Mostar: Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju.
Eccolo (sottolineature mie):
Mi trovo nella necessità morale di fare davanti a Dio, la Madonna e la Chiesa di Gesù Cristo, le seguenti dichiarazioni:
1 Dai testi "Una chiamata nell’anno mariano" e dalla testimonianza che porta la mia firma, appare che io avrei portato come risposta della Madonna ad una domanda di padre Tomislav: "Questo è un piano di Dio"; cioè appare che io avrei dato, da parte della Madonna, a padre Tomislav la conferma e l'approvazione esplicite dell' Opera e del programma intrapresi in Italia con il gruppo di preghiera di Medjugorje.
2 Ora dichiaro che mai ho chiesto alla Madonna una conferma qualsiasi per l' Opera intrapresa da P. Tomislav e Agnes Heupel. Mai ho chiesto esplicitamente per me se dovevo far parte dell'Opera, e mai ho ricevuto dalla Madonna un'istruzione qualsiasi a proposito del gruppo, salvo che ognuno doveva essere libero di scegliere per la propria vita.
3 Dai testi e dalla testimonianza che porta la mia firma appare che la Madonna mi avrebbe mostrato che la comunità e il programma di P. Tomislav e Agnes Heupel erano la strada di Dio per me e per gli altri. Ora, ripeto che mai ho ricevuto dalla Madonna né ho dato a P. Tomislav o a qualsiasi altra persona, una tale conferma ed istruzione da parte della Madonna.
4 La testimonianza, pubblicata in lingua croata e italiana, non corrisponde alla verità a proposito della prima iniziativa. Personalmente non ho avuto nessun desiderio di fare qualsiasi dichiarazione scritta. Padre Tomislav mi ha suggerito con insistenza di scrivere come veggente una testimonianza che il mondo aspettava.
5 Devo anche dichiarare che la redazione come è presentata e la mia firma suscitano alcune domande. Io per il momento posso dare a tutte le domande possibili questa unica risposta, che do, lo ripeto, davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo: "Tutto quel che può essere percepito come conferma e approvazione esplicita dell'Opera di P. Tomislav ed Agnes Heupel da parte della Madonna tramite me è assolutamente estraneo alla verità, ed è anche estraneo alla verità il pensiero che io abbia avuto il desiderio spontaneo di scrivere quella testimonianza".
6 Credo come un obbligo morale mio, ripetere, sempre davanti a Dio, alla Madonna ed alla Chiesa la seguente dichiarazione:
Dopo sette anni di quotidiane apparizioni, dopo la più intima esperienza che ho della delicatezza e della prudenza della Madonna, dopo tutto quello che posso ricordarmi dei consigli della Madonna, e delle risposte della Madonna alle domande personali, posso dichiarare che non è possibile sostenere che l'Operazione celeste ed il messaggio globale della Madonna a Medjugorje abbiano come conseguenza santa, come collegamento voluto dalla Madonna, l'Opera e la programmazione intraprese in Italia da P. Tomislav e Agnes Heupel.
Ed è anche necessario aggiungere in questo luogo che le apparizioni quotidiane continuano.
Questa dichiarazione, la firmo davanti al Santissimo Sacramento e la destino a tutti quelli che sono di cuore legati all' “Operazione” della Madonna a Medjugorje.
11/7/1988
Marija Pavlović
[Ogledalo Pravde, cit., pp. 30-31. Cfr. anche R. Laurentin, Dernières nouvelles de Medjugorje, n°8, O.E.I.L., 1989, pp. 51-52]
Ed ecco la seconda facciata della lettera (versione croata), contenente la firma autografa di Marija Pavlović (l'immagine è tratta dal volume Ogledalo Pravde, cit., p. 32):
APPENDICE
Questione Vlašić: risposta a padre Livio Fanzaga (8/9/2008)
L' 8 settembre 2008, a seguito della diffusione della notizia dei provvedimenti punitivi adottati dalla Congregazione per la dottrina della fede nei confronti di padre Tomislav Vlašić, Radio Maria ha pubblicato sul suo sito la lettera di Marija di cui abbiamo trattato in chiusura dell'articolo presente in questa pagina.
Si tratta di un documento molto raro, di cui fin ora, negli ambienti medjugoriani, non si era praticamente mai parlato (il sottoscritto l'aveva invece già pubblicato in traduzione, nel 2007, in Medjugorje: è tutto falso, pp. 68-69).
Una piccola nota documentaria a margine: Marija pubblicò (lo si è accennato nell'articolo) due versioni di questa lettera di luglio (così come aveva precedentemente fatto con la dichiarazione intitolata La mia testimonianza, di aprile): una in italiano (che è quella ora resa nota da Radio Maria) ed un’altra in croato (che è quella a cui mi ero originariamente rifatto io).
Ora che finalmente, dopo vent’anni, è venuta fuori la versione italiana autografa, mi sembra più che giusto seguire testualmente quella (non ci sono comunque differenze degne di nota tra i due testi).
Padre Livio Fanzaga, nel documento diffuso l'8 settembre 2008, a corredo della lettera di Marija, afferma quanto segue:
Nella primavera del 1988 P. Tomislav Vlasic, in una lettera pubblica indirizzata al mondo intero, affermava che la comunità da lui fondata con Agnes Heupel era stata voluta dalla Regina della pace e a questo riguardo chiamava in causa delle affermazioni della veggente Maria Pavlovic. Quest’ultima smentiva recisamente con una dichiarazione pubblica, inviata alla Congregazione della Dottrina della fede e affermava che non vi era nessun legame fra la Comunità di Padre Tomislav Vlasic e le apparizioni di Medjugorje. Il subdolo tentativo di accreditare con l’autorità della Madonna la suddetta comunità veniva così stroncato, anche se verrà reiterato negli anni successivi.
Al contrario, è sufficiente leggere la lettera (e non limitarsi, come molti hanno fatto, al commento di padre Livio) per rendersi conto che essa costituisce innanzi tutto una gravissima ammissione di responsabilità da parte della stessa Marija, che confessa di aver lasciato che Vlašić strumentalizzasse lei e la Madonna.
Come fa padre Livio a scrivere "che non vi era nessun legame fra la Comunità di Padre Tomislav Vlasic e le apparizioni di Medjugorje", quando una "veggente" di Medjugorje, proprio in quella lettera, ammette di aver firmato una dichiarazione falsa, dietro richiesta di Vlašić?
Stupefacenti anche queste altre parole di padre Livio: "il subdolo tentativo di accreditare con l’autorità della Madonna la suddetta comunità veniva così stroncato". Come si fa a presentare la vicenda in questi termini, quando, in quel "subdolo tentativo", Marija è stata fondamentale e cosciente complice, rea confessa?
Marija esordisce così [sottolineatura mia, n.d.a.] :
Dai testi Una chiamata nell’anno mariano e dalla testimonianza che porta la mia firma, appare che io avrei portato come risposta della Madonna a una domanda di Padre Tomislav: Questo è un piano di Dio.
Pertanto la veggente ammette di aver firmato una testimonianza che avallava un falso messaggio della Madonna
Lo ribadisce al paragrafo 3 [sottolineatura mia, n.d.a.]:
Dai testi e dalla testimonianza che porta la mia firma, appare che la Madonna mi avrebbe mostrato che la comunità ed il programma di P. Tomislav ed Agnes Heupel erano la strada di Dio per me e per gli altri.
Al paragrafo 4 conferma per l’ennesima volta:
La testimonianza tale quale è pubblicata in italiano non corrisponde alla verità a proposito della prima iniziativa.
Nella versione croata di questa stessa lettera, Marija specifica che la “non corrispondenza alla verità” riguarda sia la testimonianza in italiano che in croato: Moje prvo svjedočanstvo, takvo kakvo je objavljeno na hrvatskom i talijanskom jeziku, ne odgovara istinisi [Cfr. Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pag. 30].
E non è che Vlašić le avesse messo una pistola alla tempia per costringerla a firmare. Semplicemente, prosegue Marija [sottolineatura mia, n.d.a.]:
Padre Tomislav mi ha suggerito con insistenza di scrivere come veggente una testimonianza che il mondo aspettava.
E’ anche il caso di evidenziare che, come abbiamo visto, la testimonianza falsa era stata firmata da Marija il 21 aprile 1988 e, poiché la lettera risale all’ 11 luglio, la “veggente” è stata complice, rea confessa, di Vlašić, per circa tre mesi.
Nel paragrafo 5 Marija esprime la consapevolezza delle ombre che questa vicenda getta su di lei e scrive:
Devo anche dichiarare che la redazione come è presentata e la mia firma suscitano alcune domande.
Bene, che giustificazione dà?
Nessuna, non trova assolutamente nessuna giustificazione, tanto da proseguire così:
Io per il momento posso dare a tutte le domande possibili questa unica risposta, che do, lo ripeto, davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo: "Tutto quello che può essere percepito come conferma e approvazione esplicita dell'Opera di P. Tomislav e Agnes Heupel da parte della Madonna tramite me è assolutamente estraneo alla verità, ed è estraneo alla verità il pensiero che io abbia avuto il desiderio spontaneo di scrivere quella testimonianza.
In sostanza ribadisce semplicemente la falsità del messaggio e la propria connivenza, senza fornire alcuna spiegazione.
E qui termina la mia analisi della lettera.
Aggiungo solo il commento della Curia di Mostar (nella persona del cancelliere, don Ante Luburić) a questa vicenda:
La detta affermazione di fra Tomislav e la “testimonianza” di Marija sono state radicalmente smentite nella sua dichiarazione scritta di proprio pugno, l’11 luglio 1988, “davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo”: "Tutto ciò che può essere compreso come conferma e diretta approvazione di quest'Opera di fra Tomislav e Agnes Heupel, da parte della Madonna, tramite me assolutamente non corrisponde alla verità, come anche non è vero che io abbia avuto spontaneamente desiderio di scrivere questa testimonianza,” così Marija.
Sappiamo che nessuna bugia corrisponde alla verità e da quanto esposto vediamo che le menzogne notorie a Medjugorje sono state attribuite anche alla Madonna.
[Ante Luburić, Fra Tomislav Vlašić "u kontekstu međugorskog fenomena", in "Službeni vjesnik", 2/2008, p. 81 e in "Crkva na Kamenu", n. 8-9, 2008, p. 28; si veda anche la versione pubblicata online]
Marco Corvaglia
Pubblicato il 23 marzo 2008 e depositato legalmente presso
Copyright.eu. Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2009.
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